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6 gennaio: la Befana Dea di Rinascita


La festa della Befana o Epifania onora l'immagine di una vecchina che vestita di cenci, su di una scopa, passa attraverso i camini delle case per portare una calza piena di dolci ai bambini buoni e una piena di carbone a quelli cattivi.


La simbologia della Befana è davvero molto interessante: in molti scritti si evince come essa abbia un'origine antica e che sia stata poi inglobata dal Cristianesimo che avrebbe fissato questa data 12 giorni dopo la nascita di Gesù a simboleggiare la fine del vecchio anno e del vecchio ciclo e l'inizio di quello nuovo.


In molti percorsi spirituali ancora oggi i 12 giorni dopo il solstizio d'inverno rappresentano simbolicamente un percorso magico dove ogni giorno viene associato ad un mese dell'anno fino a rappresentare la completezza dei 12 mesi ed in esso si attraversano tappe rituali e simboliche per favorire il rinnovo energetico dell'Anima ed aprirsi alla nuova vita che si rinnova.


Il giorno della Befana è inoltre un giorno carico di energia in cui sono visibili i segni Divini.


Molto interessante è osservare come in questo giorno magico, anche in astrologia i simboli di Venere e Nettuno, che rappresentano i vari aspetti del femminile siano in una posizione davvero significativa.


Quando il Sole è allo Zenit, Venere è ancora retrograda in Capricorno in X casa a 20° 17 e fa un aspetto al grado di sestile con Nettuno in Pesci in XII casa a 20° 46.


Davvero significativo questo aspetto tra loro che esprime la duplicità della simbologia femminile: la giovane e bella Dea che esce dalle acque e la Grande Madre Cosmica che ha raggiunto la saggezza e la conoscenza suprema di un'Anima Antica.


La retrogradazione di Venere e la posizione in Capricorno allo stesso tempo ci mostrano una posizione in cui la Dea dell'Amore e della Bellezza è quasi costretta a rinunciare a questi aspetti per dedicarsi maggiormente alla manifestazione della propria maturità e sapienza. Nettuno in Pesci in XII casa ci parla la lingua dell'Amore Universale e del Sacro e Antico Collegamento con il tutto, l'Unione sacra del Cielo e della Terra.


In un sito dedicato ai percorsi del femminile (www.ilcerchiodellaluna.it) ho trovato spunti davvero interessanti sulle origini della Befana e sulla sua simbologia che vi invito a leggere, vedendola sempre in collegamento con il transito tutto al femminile del 6 gennaio a cui tutte e tutti siamo legati e con il quale vibreremo.

Riporto di seguito un passo tratto da "Il tempio della ninfa":


..."non è difficile, per chi desidera andare oltre la superficie, scorgere oltre il suo laido viso sempre sorridente e gentile, la sua appartenenza ai mondi antichi e le sue lontane radici che ben vi attecchiscono. A volte pare addirittura che ella voglia mostrare una porticina segreta che si nasconde oltre la sua figura, la quale si apre su di un regno incantato che lei stessa ancora incarna, sebbene quasi più nessuno se ne interessi o ne sia a conoscenza. Al di là di quel piccolo varco magico, la Befana si riappropria finalmente della sua vera sembianza, e bisogna quasi proteggere gli occhi per non rimanere accecati dinnanzi alla visione abbagliante che ella mostra di sé, come del resto poteva succedere a chi tentava di vederla aggirarsi per le campagne, nei tempi in cui i suoi nomi erano altri e diversi, e richiamavano sempre la sua essenza di luce. Ella, infatti, altri non è che la stessa Holla, e Berchta e Frigg e Fulla, ed infinite altre luminose divinità femminili della Natura incontaminata, elargitrici di doni ed abbondanza, legate alla vegetazione, agli animali, alla fertilità ed alla Fortuna. È la luminosa Dea del ciclo eterno, che muta la sua forma e conduce le stagioni. Portatrice di nuova vita e luce nel freddo e buio inverno, può assumere un aspetto incantevole, giovane e vigoroso, ma anche uno completamente opposto, orrendo, vecchio e spaventoso, “a rappresentare un ciclo completo dalla nascita alla morte e alla rinascita.” È l’antica Fata, Filatrice del Destino e Dea del Karma, che trasmette la sua arte alle donne perché la impieghino nelle loro vite; e la Coltivatrice delle profonde terre interiori, che insegna a coltivare i Semi nascosti, perché possano diventare ciò che sono nati per essere. Il suo culto, ricorda quelli dedicati alle Matres o Matronae primordiali, Antenate genitrici di tutta la Natura, premurose e amorevoli protettrici delle donne, delle partorienti, dei neonati, e al contempo dei bimbi non nati e del sotterraneo mondo dei morti; e fra di esse, in modo particolare, richiama le Matres Domesticae, poiché come loro è custode del sacro focolare domestico, della casa e dei lavori femminili. Per questo forse non è una coincidenza che ella faccia uso proprio del camino, dimora del fuoco, per introdursi nelle abitazioni e per farvi ricadere magicamente tutte le cose buone di cui è portatrice. La sua festa è molto preziosa perché è forse una delle uniche rimaste quasi intatte, nel corso del tempo e nonostante l’alterazione cristiana. E lo stesso la sua cara e tanto amata figura, eco delle divinità femminili che a lei hanno affidato la loro memoria perché non si spenga e continui a brillare, così che qualcuno possa scorgerne la luce e magari decidere di seguirla. E chissà che, nel farlo, non si intuisca il luccichio fugace di un magico filamento dorato… od il lontano tintinnare di tanti, piccoli campanellini."....


".. e quindi uscimmo a riveder le stelle..."



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